Era una gelida sera di dicembre. I fiocchi di neve scendevano senza sosta, compiendo armoniose coreografie: Babbo Natale li osservava sconsolato, sprofondato nella poltrona del suo ufficio al Polo Nord. Negli ultimi tempi era molto stressato per la preparazione di tutti i doni e per la frenesia aveva trascurato la propria salute: durante i lunghi viaggi in slitta, infatti, la sua pelle ne aveva risentito ed era diventata tutta rossa e screpolata. Era dolorante… e mancavano solo pochi giorni a Natale!
“Come farò a consegnare tutti i regali con la pelle così irritata dal freddo?” si chiedeva, accarezzandosi la folta barba. Vedendolo così giù di morale le renne si resero conto che effettivamente Babbo Natale faceva tutta quella fatica per rendere felici gli altri, ma nessuno gli regalava mai nulla. Decisero così di cercare una soluzione nella biblioteca degli elfi e scoprirono l’esistenza della fata Oltrea, che non abitava molto lontano dal villaggio.
Stella, la renna più giovane, sorvolò montagne e vallate, finché improvvisamente non spuntò in mezzo alla neve una piccola bottega colorata, illuminata dalla luce del sole. La renna iniziò a scendere rapidamente di quota, per poi avvicinarsi leggera come brezza all’abitazione. Al suo interno, una giovane fata dai capelli rossi come le ciliegie stava lavorando con grazia: intorno a lei, innumerevoli ciliegie danzavano nell’aria, trasformandosi in crema vellutata senza l’uso di fuoco o caldaie fumanti. Stella stava osservando la magia dalla finestra e Oltrea la notò e le fece cenno di entrare.
“Che cos’è questa magia?” chiese Stella affascinata. Oltrea sorrise – Vedi, queste ciliegie sono speciali. Nessuno le vuole più perché sono brutte e rovinate, ma io so che nascondono ancora tanta bellezza dentro di loro. Con l’energia degli elementi naturali come il sole e il vento, le trasformo in preziose creme nutrienti e attente alla salute del pianeta. “Ma è meraviglioso” rispose la renna.– Ad ogni modo, come mai sei giunta fin qui? – chiese la fata incuriosita.“ Sono alla ricerca di qualcosa che possa dare sollievo a Babbo Natale e penso che tu abbia proprio ciò che mi serve”
Quando Stella raccontò del bruciore che Babbo Natale provava a causa della pelle screpolata, Oltrea ebbe un’idea brillante. Fece diversi tentativi e riuscì a creare una crema speciale, di un colore rosso intenso, come le ciliegie al tramonto, e la ripose in un barattolo. Sul barattolo, tracciò alcuni piccoli puntini in rilievo per permettere di ‘leggere’ l’incanto della confezione anche a chi non poteva vedere, affinché potessero conoscere il suo segreto.
Stella era raggiante, non vedeva l’ora di portare la crema a Babbo Natale e propose a Oltrea di portarla con sé, così che Babbo potesse ringraziarla di persona.
Quando raggiunsero il Polo Nord, Babbo Natale era sempre sconfortato e faceva addirittura fatica a scrivere con carta e penna. Ma una volta provata la crema incantata gli effetti furono incredibili: in men che non si dica la sua pelle divenne morbida come seta e una piacevole fragranza aromatica aveva riempito la stanza. Era senza parole e riuscì solo ad esclamare: “Grazie di cuore Oltrea! Dobbiamo condividerla con tutti i bambini del mondo!”
Così quella notte di Natale, in aggiunta agli innumerevoli regali, Babbo Natale e Oltrea prepararono qualcosa di speciale: lasciarono ad ogni famiglia un piccolo barattolo di crema fatata alla ciliegia. I bambini scoprirono i poteri magici del contenuto dei vasetti: guarivano i graffi delle ginocchia sbucciate, rendevano morbide le mani screpolate dall’inverno e attenuavano persino le rughe dei nonni.
Da quel Natale in poi, Babbo Natale non ebbe più problemi con il freddo durante i suoi viaggi, grazie alla sua scorta personale di crema magica alla ciliegia. La gente iniziò a chiamare Oltrea ‘la Fata delle Ciliegie di Natale’, e si dice che quando si apre uno dei suoi barattoli magici, si può sentire l’avvolgente profumo di un frutteto in piena estate anche nel giorno più gelido e rigido dell’inverno.
